A prescindere che si tratti del fatto che non si faccia abbastanza sesso, della biancheria sporca o del fatto che si stiano spendendo troppi soldi, il conflitto è inevitabile in qualsiasi coppia.
Ma il Dr. Gottman e Robert Levenson sono riusciti ad individuare 4 sintomi di una relazione destinata a morire con oltre il 90% di accuratezza!
Per comprendere la differenza fra coppie felici ed infelici, i ricercatori hanno condotto studi longitudinali su diverse coppie negli anni ’70. Hanno chiesto ai volontari di risolvere conflitti in 15 minuti, registrando le interazioni. In seguito all’analisi delle registrazioni e le condizioni delle coppie dopo 9 anni, i ricercatori sono riusciti a predire quali coppie sarebbero state ancora in piedi e quali avrebbero divorziato. La loro scoperta è semplice: la differenza fra le coppie felici e quelle infelici sta nell’equilibrio fra interazioni positive e negative durante i conflitti.
La magica proporzione fra interazioni positive e negative è di 5 a 1,
ovvero, per ogni interazione negativa durante un conflitto, un matrimonio stabile e felice ha 5 o più interazioni positive!
Ma cosa si intende per interazioni negative?
Gottman utilizza la metafora dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse, per indicare i 4 sintomi di una relazione destinata a morire. Essi rappresentano la fine di tutti i tempi nel Nuovo Testamento e simboleggiano la conquista militare, la violenza e le stragi, la morte e la pestilenza. Il Dr. Gottman usa questa metafora per descrivere gli stili comunicativi in grado di predire la fine di una relazione. Le trovi sintetizzate nella seguente infografica e illustrate più nel dettaglio a seguire, nell’articolo.
- CRITICA
Criticare il tuo partner è diverso da offrire una critica costruttiva o dar voce ad un’insoddisfazione. Nell’ultimo caso, infatti, la critica è su questioni specifiche, cose che non vanno e che potrebbero migliorare. Nel caso della critica tossica per la coppia, invece, si tratta di un attacco personale, una critica all’intera persona e non ad un comportamento specifico. Facciamo degli esempi:
- Comunicazione costruttiva: “Mi spavento quando fai tardi e non mi avvisi. Credevo che fossimo d’accordo nell’avvisarci quando facciamo tardi.”
- Critica distruttiva: “Non pensi mai a come il tuo comportamento ferisce le altre persone. Non credo che tu sia distratto, credo che tu sia semplicemente egoista. Non pensi mai agli altri e non pensi mai a me!”
Questo modo di interagire apre la strada ad altre interazioni negative, con un’escalation di intensità e frequenza.
- DISPREZZO
Quando comunichiamo con disprezzo, trattiamo l’altro con sufficienza, prendendoci gioco di lui con il sarcasmo, ridicolizzazioni, nomignoli, mimiche e gesti come il roteare gli occhi. Lo scopo del disprezzo è far sentire l’altro indegno e senza valore.
In una delle sue ricerche, il dr. Gottman ha scoperto che i partner che sono sprezzanti l’uno con l’altro molto più probabilmente degli altri soffrono di malattie infettive, come il raffreddore o l’influenza, poiché il loro sistema immunitario si indebolisce. Il disprezzo è alimentato da pensieri negativi concernenti il partner, che affollano la mente di chi attacca da una presunta posizione di superiorità. Il Dr. Gottman precisa che il disprezzo è il più grande predittore di divorzio.
- DIFENSIVA
Tutti qualche volta nella vita ci siamo messi sulla difensiva. Questo accade ogni volta che ci sentiamo accusati ingiustamente e peschiamo scuse e giustificazioni, in modo che il nostro partner ritiri le presunte accuse. Sfortunatamente, come Gottman fa notare, questa strategia quasi mai ha successo. Le nostre tentate giustificazioni lanciano al nostro partner il messaggio che non stiamo prendendo sul serio quanto dice e cerchiamo di convincerlo di qualcosa in cui non crede.
Ad esempio: Lei: “Hai chiamato i nostri amici per fargli sapere che non andremo da loro stasera come promesso stamattina?”
Lui: “Ero troppo occupato oggi. In effetti sai quanto è stata impegnativa la mia giornata. Perché non l’hai fatto tu?”
Non solo risponde in modo difensivo, ma ribalta la frittata, dando a lei la colpa. Una risposta non difensiva sarebbe stata:
“L’ho dimenticato. Avrei dovuto chiederti stamattina se potevi farlo tu, perché sapevo che la mia giornata sarebbe stata piena. Lascia che li chiami adesso. “
- CHIUSURA
La chiusura si verifica quando l’ascoltatore si ritira dall’interazione, mettendo un muro e chiudendosi all’altro. Invece di affrontare i problemi, chi si chiude mette in atto manovre evasive come il distogliere lo sguardo, fare l’evasivo, fingendosi indaffarato. È giusto e funzionale prendersi del tempo per sbollire le emozioni negative prima di affrontare i problemi, ma scappare in maniera perpetua senza mai risolverli, nuoce gravemente alla coppia.
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