Qual è il tuo livello di attenzione? Scoprilo con il test in tre parti di Jean-Philippe Lachaux e impara tre semplici trucchi per migliorarla.
1. Prima parte: eventi esterni
- Ti è impossibile leggere sui mezzi pubblici?
- Ti è impossibile lavorare negli ambienti rumorosi come bar o altri luoghi affollati?
- Ti capita spesso di dimenticare qualcosa oppure pensi ai fatti tuoi quando ti si parla?
- Il rumore dei vicini ti risulta insopportabile?
- Quando la suoneria del tuo telefono annuncia l’arrivo di un messaggio, ti senti obbligato a buttare immediatamente l’occhio sul telefonino?
Se hai risposto 3 o più volte si a queste domande, allora gli eventi esterni ti distraggono facilmente. Queste distrazioni operano in due tempi: prima catturando l’attenzione, poi tenendola in ostaggio. È normale che il cervello si “distragga” captando le variazioni ambientali, ma si può fare molto sulla capacità di recuperare la concentrazione, senza divenire ostaggio dello stimolo distraente.
2. Seconda Parte: mente che vaga
- Nel guardare un film da solo, senti la necessità di fare qualcos’altro, come giocare al cellulare, mangiare, etc etc…?
- Tendi ad annoiarti quando non sei attivo?
- Quando lavori, provi regolarmente il bisogno di guardare internet o le email, altrimenti ti senti soffocare?
- Quando sei da solo in macchina, senti il bisogno di accendere la radio, perché trovi il silenzio spiacevole e triste?
- Fatichi ad ascoltare quando pensi di sapere già cosa ti viene detto?
Anche qui, se hai risposto 3 o più volte si a queste domande, hai la tendenza a deconcentrarti da solo e a lasciar vagare la mente. Di per sé, è un’attività naturale della mente, ma può divenire un problema nel momento in cui ci sovrasta.
3. Terza parte: concentrazione rigida
- Riesci a lavorare negli ambienti rumorosi, al punto da non renderti più completamente conto di ciò che avviene intorno a te?
- Ti capita di concentrarti a lungo, per poi sentirti stanco e un po’ stordito?
- Quando vieni interrotto dopo un compito intellettuale, fatichi a riconnetterti?
- Fai fatica a passare rapidamente da un’attività ad un’altra?
- Provi piacere solo nel fare cose che trovi divertenti a priori?
Se hai risposto 3 o più volte si a queste domande, hai una concentrazione troppo rigida e tutta l’invidia di chi ha risposto 3 o più “si” alle due sezioni precedenti del test. Scherzi a parte, il prezzo di questa concentrazione estrema è la rigidità e la chiusura esagerata al resto del mondo. Bisognerebbe bilanciare la tua straordinaria capacità di concentrazione con la giusta apertura, così da sostituire la stanchezza con una sensazione di piacere.
Ora vediamo tre piccoli trucchi per mantenere l’attenzione mentre svolgiamo un compito.
- Identifica bene il livello di concentrazione che ti serve per svolgere il compito. Non lasciare i compiti più impegnativi a fine giornata, quando sei più stanco ed evita di svolgerli in ambienti carichi di distrazioni
- Frammenta le mansioni lunghe in compiti di breve durata, con un obiettivo chiaro e concreto, in base al tuo livello di competenza. Ad esempio, io suono la batteria e quando devo preparare un pezzo di solito approccio così:
- imparo quella che chiamo baseline (il tempo generale del pezzo)
- imparo i passaggi che si ripetono da una parte all’altra del brano (es.: da strofa a ritornello e viceversa)
- imparo gli altri stacchi, in particolare quelli che non si ripetono
Dividere il compito più grande imparare un pezzo alla batteria in questi piccoli compiti è di grande aiuto
- Quando si affaccia uno stimolo distraente (es.: un email che arriva, il rumore che proviene da fuori o altro), identificalo e decidi se è il caso di prenderlo in carico o di rimandarlo a quando farai pausa.
Se ti va, fammi sapere se già metti in atto questi accorgimenti nel tuo lavoro e, se non lo fai, potresti provare e farmi sapere come va.
Per approfondimenti:
- Lachaux, J. (2017). La testa fra le nuvole. Come concentrarsi in un mondo di distrazioni. Dedalo Ed.